domenica 6 dicembre 2009

Anna Laura Scuderi, Elena Pesce e l'asilo Cip Ciop


Dicembre 2009. Due maestre di un asilo nido pistoiese vengono arrestate. Esistono dei filmati che le mostrano mentre maltrattano i bambini loro affidati.
L'episodio distrae per un momento i sudditi dello stato che occupa la penisola italiana dai loro maccaruna c'a'pummarola 'n coppa, dalla loro pornografia, dalla loro cocaina, dal loro pallone e dalle loro prostitute e li fa accanire in un'ondata di giustizialismo forcaiolo di assoluta e totale repellenza, ovviamente affidato a quelle reti sociali che paiono fatte apposta per amplificare il numero di questioni liquidabili facendo sfoggio di crudeltà spicciola e di incompetenza cialtrona.
Due maestre sono un bersaglio facile, quasi l'ideale per i farabutti delle gazzette: così si distraggono i sudditi dalle carceri dove si muore (settanta "suicidi" nell'ultimo anno), dai Placanica e dagli Spaccarotella cui viene affidato il potere di vita o di morte sui sudditi rappresentato dalle armi che portano, dalla povertà crescente, dalla stupidità inutile ed idiota che avvolge l'intera vita nell'"Occidente" in declino.

L'asilo Cip Ciop di Pistoia. Statuetta nonostante la "carità cristiana" pare abitasse ad un altro indirizzo.

I mostri del giorno, per Pistoia e per tutta la Toscana. L'asilo degli orrori.
Di che vivrebbero i ciarlatani delle gazzette se non avessero di questa roba da spargere a piene mani?
L'asilo pare sia privato e la scuola privata è un tipo di istituzione di cui gli "occidentalisti" dicono un gran bene. Nella penisola italiana esiste una rete di scuole "cattoliche" che fino a qualche anno fa erano semplicemente dei costosi refugia peccatorum in cui andavano a finire quanti non riuscivano, per i motivi più vari, a tenere il passo dei ritmi di apprendimento forsennati di certa istruzione pubblica.
Non abbiamo alcun motivo di credere che le cose siano cambiate.
Naturalmente non si può raccontare ai sudditi che si sta facendo di tutto per spianare la strada ad una torma di manutengoli viziati: dunque si invoca una cosa che viene chiamata "principio di sussidiarietà". Si invocano i "valori", "cristiani" per definizione. Poi si assiste, allargando le braccia, ad incidenti di percorso come questo, capaci di spazzar via interi patrimoni di credibilità -per quanto fallace, per quanto millantata- nello spazio di qualche ora.
E se invece di Anna Laura ed Elena si fossero chiamate Aisha ed Amina?
Invece di caldeggiarne l'apertura in nome di quel "principio di sussidiarietà" che piace tanto agli "occidentalisti", quelli del piddì con la elle e della Lega avrebbero portato il caso dell'asilo nel loro parlamento con interrogazioni urgenti tra l'allarmato e l'indignato.
Amina ed Aisha non avrebbero avuto bisogno di maltrattare i bambini per essere costrette a chiudere bottega in due secondi.
Gli sarebbe bastato esistere.


2 commenti:

  1. Non puoi fare di tutta l'erba un mucchio di accozzaglie...sparando a zero totalmente a caso.
    Presentare quelle 2 stronze come "il mostro di turno" mi sembra veramente superficiale e inaccettabile.
    Quanto scrivi ha degli spunti interessanti, che presi singolarmente sono sicuramente da approfondire, ma scritti così non vogliono dire un nulla.
    Scrivo questo post in data 4 Marzo - sono 3 mesi che i media non parlano più di questa vicenda e le gente rimane incazzata nera, come lo spieghi?

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  2. ...Scriviamo a cinque mesi dal commento di Wunter e gli rispondiamo che esistono un effetto primacy ed un agenda setting che combinati insieme producono un mantenimento dell'attenzione sul tema di questa "new" e il permanere di discorsi bellicosi e perentori.
    Qualunque cosa succeda, queste due rimarranno mostri grazie alla combinazione di due fattori: il fatto di aver esordito come tali sulla scena mediatica, ed il fatto che i maltrattamenti ai bambini sono in posizione prioritaria tra gli argomenti su cui i mass media insistono maggiormente. A loro interessa essenzialmente riempire i buchi tra una pubblicità e l'altra, si curano poco delle vite e delle persone che stritolano.

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